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Nuova centralina

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federik0:
Di progetti di questo tipo su internet ce ne sono diversi. Prima di iniziare l'avventura ne ho studiati alcuni per capire quale fossero le difficoltà nel costruire qualcosa del genere e per decidere se ne valesse la pena oppure se fosse più conveniente prendere un prodotto/progetto già fatto e modificarlo.
Poi, leggendo anche sul forum, ho considerato che sarebbe stato conveniente avere un ricambio universale per i nostri motori, cioè in grado di funzionare sia su un impianto capacitivo che induttivo. E così ho deciso di partire per conto mio con un nuovo progetto, foglio bianco e … speriamo che me la cavo.
Stamattina, dopo circa 8 mesi di sommo studio, le prime scintille da una candela piuttosto usata, collegata a una bobina Gilera a sua volta collegata al primo prototipo funzionante di quella che io ho chiamato “ECU Bi4” e che vedete nella foto  (manca ancora qualche pezzo, dopo vi spiego).

Che cosa è:

- è una centralina per accensione ad anticipo variabile e programmabile, per motori Bi4 con impianto capacitivo e induttivo; la centralina dispone di una interfaccia seriale per la comunicazione con un PC;
- programmabile significa che l’utente dispone di circa 200 punti (mappa) nel range 500÷8.000 giri per impostare l’angolo di anticipo di accensione in quel punto; la mappa viene trasferita alla centralina via seriale, non c’è necessità di smontarla dalla moto;
- disponibilità di 2 mappe di accensione, selezionabili da un interruttore;
- programmabile significa anche che il software della centralina può essere aggiornato senza necessità di strumenti dedicati e senza smontarla dalla moto.

Per chi si sta chiedendo che senso abbia avere la possibilità di variare l’accensione tra 500 e 1.500 giri, la mia risposta è “per ora nessuno”, almeno finchè non la provo sulla moto; però se venisse fuori che impostando l’accensione a 5-6° tra 500 e 1000 giri (invece dei 7° della centralina d’origine) il motore parte meglio, avremmo un (grosso) problema in meno. Staremo a vedere.

Qualche tecnicismo. Sulla scheda troviamo:
- microcontroller PIC 16F1827, cioè il microprocessore che fa il lavoro; pochi kilobyte di memoria, lo faccio girare a 16 MHz (una enormità rispetto al numero di giri di un motore a scoppio);
- interfaccia seriale MAX232, serve a collegare il processore ad una seriale RS232 (si, c’ho messo una seriale RS232, per ora niente USB)
- due led, entrambi pilotati via software, quello verde segnala che il programma funziona, quello rosso segnala gli impulsi di pickup (così, quando cerchiamo un guasto, sappiamo se il pickup trasmette e la centralina legge ...)
- accensione capacitiva, l’interruttore è un SCR, specifico per applicazioni elettroniche automobilistiche e accensioni di motori (l’ho scelto apposta, mi ha convinto un americano; per reperirlo ho penato abbastanza); il condensatore è quel bidone azzurro, un po’ grossino direi, devo fare qualche prova per vedere se trovo qualcosa di più piccolo;
- accensione induttiva, l’interruttore è un IGBT, sempre di tipo automobilistiche per i motivi di cui sopra; non l’ho ancora montato, aspetto la bobina che gentilmente il Lucone mi dovrebbe avermi prestato;
- vari stadi analogici, tra cui l’interfaccia per il pickup, il bypass (parzialmente montato) e alcuni componenti che ho messo in questa revisione della scheda ma che scompariranno nella prossima  (si tratta di transistor che servono alla programmazione del processore, sarà effettuata tutta via software).

A che punto sono:
- hardware: ho montato un prototipo (quello della foto) e ho fatto AL BANCO vari test, l’ultimo è quello in alta tensione con accensione capacitiva funzionante e scintilla alla candela; da fare: prove su circuito induttivo (sempre al banco); quindi . . .  devo metterla su una moto e incrociare le dita (entro fine mese, spero).
Sto caricando un video su Youtube, vi faccio vedere le scintille!

- software: per il microprocessore ho sviluppato un programma di diagnostica che mi consente di parlare con la centralina via seriale (con Hyperterminal di Windows), lo vedete nella foto sotto;

In realtà, nella diagnostica c’è già la procedura di accensione (quella che parte col tasto S, se guardate la foto). Mi manca da fare:
* trasmissione/ricezione di punti della mappa (per aggiornamento), banale ma si somma a tutto il resto e il tempo è quello che è;
* messa a punto accensione induttiva (tutto da studiare ad esempio la pre-carica della bobina, cioè il dwell time); meno banale, temo rogne;
* ritocchi qua e là, nel senso che il baco software è perennemente in agguato.

Poi c’è il capitolo “Programma per il PC”, ovvero: cosa usa il motociclista per comunicare con tutto questo affare? Sono ancora a 0, conto di far qualcosa a breve.

Forza, se avete idee o suggerimenti, se volete qualche funzione a cui io non ho pensato, se siete super-programmatori e volete salire a bordo ….. fatevi sotto!
Chissà, un giorno potremmo poter saltare da un impianto capacitivo a uno induttivo cambiando solo la bobina e due parametri in un software!

Allego foto della ecu, la schermata della diagnostica e qualche foto del banco.

federik0:
Foto del banco.
A seguire il video del test, filmato un pò scuro altrimenti non si vede la scintilla.

federik0:
Video

ducagi:
 ;01 ;CC ;CC

nordwest1:
Innanzitutto complimenti!  ;CC
Cosa ti ha spinto ad utilizzare una rs232 ingombrante e vecchiotta anzichè una usb?
L'interruttore cambio mappatura, lo metterai sulla scatola portacentralina o più comodamente metterai un connettore così da poter posizionare l'interruttore a piacimento?

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